IL POPOLO DAVANTI ALLA PAROLA
La pubblicazione dei nuovi Lezionari, che precede quella della nuova traduzione della Bibbia, testimonia il significato che la comunità cristiana affida alla Parola di Dio.
Infatti, per la Chiesa, la Bibbia, e in modo particolare il Vangelo, è prima di tutto un’«annuncio». Quindi, nella proclamazione liturgica la Bibbia esprime in modo più evidente e immediato la sua vera natura e finalità, e allo stesso tempo rivela il suo rapporto con il credente. Di questo rapporto tra la Scrittura e il popolo di Dio ne dà testimonianza la stessa Bibbia. Nel libro di Neemia è scritto infatti che «Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere… tutto il popolo porgeva l’orecchio a sentire il libro della legge» (Nee 8,2–3).
Il popolo è quindi «davanti» al libro in atteggiamento di ascolto. Per la comunità cristiana questo atteggiamento di ascolto assume un significato ancora più profondo nella liturgia, come ricorda la Sacrosanctum Concilium quando afferma che Cristo: «è presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura» (SC 7). Già Origene all’inizio del III secolo, spiegava ai suoi uditori: «Quando leggi che Gesù
insegnava nelle sinagoghe, onorato da tutti, sta attento a non considerare fortunate soltanto le persone che potevano ascoltarlo, ritenendoti escluso dal suo insegnamento. Se la Scrittura è la verità, allora Dio non ha parlato soltanto una volta nelle riunioni degli ebrei, ma parla ancora oggi nella nostra assemblea (Omelia 32). Anche le Premesse all’Ordo lectionum Missae affermano che «l’economia della salvezza, che la parola di Dio continuamente richiama e comunica, nell’azione liturgica raggiunge la pienezza del suo significato; così la celebrazione liturgica diventa un continuo, pieno ed efficace annuncio della parola di Dio» (OLM, 4).
Queste considerazioni testimoniano e confermano il significato particolare che la Chiesa ha sempre attribuito alla Scrittura proclamata nella celebrazione liturgica.
L’Ordinamento delle Letture della Messa dice chiaramente che «la stessa celebrazione liturgica, che poggia fondamentalmente sulla parola di Dio e da essa prende forza, diventa un nuovo evento e arricchisce la parola stessa di una nuova efficace interpretazione» (OLM, 3).
Dall’importanza della Parola di Dio nella celebrazione, nasce il significato e l’importanza del Lezionario che custodisce questa Parola. Esso richiama il “modo” in cui la Chiesa legge la Scrittura: «la Chiesa segue fedelmente nella liturgia quel modo di leggere e di interpretare le sacre Scritture, a cui ricorse Cristo stesso, che a partire dall’”oggi” del suo evento esorta a scrutare tutte le Scritture» (OLM, 3)