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Riunione del 9-11 ottobre 2012 - Intervento di S.E. Mons. Mariano Crociata

Commissione Presbiterale Italiana

Il ministero presbiterale come servizio alla fede 

L’indizione di un Anno della fede è stato accolto da tutto il popolo cristiano, ancora prima di essere inaugurato, con un consenso e una adesione propri delle cose di cui si sente il bisogno e che si comprendono come già segretamente attese. Abbiamo preso coscienza che c’è bisogno, al di sopra di tutto, di un risveglio della fede, in un contesto che il Papa non esita a definire di crisi.
Al riguardo egli si è espresso così: «Con preoccupazione, non soltanto fedeli credenti, ma anche estranei osservano come le persone che vanno regolarmente in chiesa diventino sempre più anziane e il loro numero diminuisca continuamente; come ci sia una stagnazione nelle vocazioni al sacerdozio; come crescano scettici-smo e incredulità. […] Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diven-tando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci» (Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2011) . E in un’altra circostanza osservava: «La quaestio fidei è la sfida pastorale prioritaria […]. I discepoli di Cristo sono chiamati a far rinascere in se stessi e negli altri la nostalgia di Dio e la gioia di viverlo e di testimoniarlo, a partire dalla domanda sempre molto personale: perché credo? Occorre dare il primato alla verità, accreditare l’alleanza tra fede e ragione […]; rendere fecondo il dialogo tra cristianesimo e cultura moderna; far riscoprire la bellezza e l’attualità della fede […] come orientamento costante, anche delle scelte più semplici, che conduce all’unità profonda della persona rendendola giusta, operosa, benefica, buona. Si tratta di ravvivare una fede che fondi un nuovo umanesimo capace di generare cultura e impegno sociale» (Omelia, 31 dicembre 2011) .
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