COMMISSIONE PRESBITERALE ITALIANA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A conclusione del quinquennio 2003-2008. Dati e spunti per una riflessione

L’attuale Commissione Presbiterale Italiana (CPI), entrata in carica del 2003, si sta concludendo; le Commissioni Regionali stanno comunicando l’elezione dei delegati alla CPI che, col prossimo incontro di aprile saranno convocati, mentre molti degli attuali membri della CPI terminano il proprio mandato.Siccome siamo in un organismo di comunione e di partecipazione, credo doveroso ringraziare sia […]
6 Febbraio 2008

L’attuale Commissione Presbiterale Italiana (CPI), entrata in carica del 2003, si sta concludendo; le Commissioni Regionali stanno comunicando l’elezione dei delegati alla CPI che, col prossimo incontro di aprile saranno convocati, mentre molti degli attuali membri della CPI terminano il proprio mandato.
Siccome siamo in un organismo di comunione e di partecipazione, credo doveroso ringraziare sia il Presidente della CPI e Segretario Generale della C.E.I., S. E. Mons. Giuseppe Betori, che ci ha seguiti con attenzione; sia i vari direttori e responsabili di Uffici e organismi della CEI che via via abbiamo qui incontrato e con cui abbiamo dialogato, con evidente arricchimento reciproco, anche a loro parere.
Ma il ringraziamento ultimo va a ciascuno di voi e alle Commissioni Regionali di cui siete espressione, come pure alla Presidenza nazionale della CISM (Conferenza italiana superiori maggiori) con la quale esistono rapporti di dialogo e collaborazione, tenendo conto della rappresentanza sia di istituti religiosi apostolici che missionari, come prevede il nostro Regolamento. Credo che ognuno – anche al di là di qualche disguido – abbia potuto sperimentare come è bello e arricchente che i presbiteri camminino insieme, che affrontino con grande libertà e in spirito costruttivo le molte nuove sfide con cui la Chiesa e i presbiteri in primis stanno imparando a confrontarsi, non ognuno per sé, ma cercando di aprire vie nuove nell’esercizio del ministero, nella valorizzazione di tutte le ricchezze presenti nel popolo di Dio in modo da essere oggi degli autentici Pastori secondo il cuore di Dio (Pastores dabo vobis) in mezzo alla  gente.
Grazie dunque al Signore che ci ha condotti a percorrere insieme questo tratto di strada, a quanti hanno qui portato contributi di pensiero e di esperienza vissuta e che da qui hanno anche attinto stimoli per continuare a riflettere, inventare e costruire una spiritualità di comunione nelle Regioni e nelle Diocesi in modo da diventare un permanente laboratorio comunionale, sempre più da rafforzare e da consolidare.

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