COMMISSIONE PRESBITERALE ITALIANA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il presbitero discepolo, pastore e profeta

La vocazione presbiterale è una chiamata permanente da parte di Dio
29 Settembre 2016

Il presbitero discepolo, pastore e profeta  (cf. www.clerus.org)
La spiritualità presbiterale secondo Papa Francesco. La vocazione presbiterale è una chiamata permanente da parte di Dio, esattamente come quella che Gesù ha rivolto agli apostoli; c'è il momento del primo, grande 'sì', quello che induce a scegliere di seguire Gesù nella via del ministero ordinato, poi viene la necessità dei tanti 'sì' quotidiani, a cui siamo chiamati per continuare il cammino. Il 'sì? alla preghiera personale e alla Liturgia delle Ore, il 'sì' a una celebrazione della S. Messa che sia curata e interiormente preparata, mai banalizzata o ridotta a mero rito, il 'sì' alla lettura della Parola di Dio, che è Parola viva e sempre nuova, il 'sì' al sacramento della riconciliazione, da amministrare agli altri o da ricevere per sé.
L'elenco potrebbe continuare a lungo, perché tanti momenti e occasioni della vita quotidiana mettono i presbiteri di fronte a una nuova, piccola o grande, chiamata del Signore (...) Il Signore ha chiamato ciascuno per nome, singolarmente, ma per costituire una sola comunità, per camminare insieme verso di lui. La vocazione al celibato, pertanto, non può non permettere ai presbiteri, nell'equilibrio e nella disciplina degli affetti, di vivere e di sviluppare nel quotidiano ministero una serie di relazioni: con il Signore, con i confratelli e con i fedeli, e tra questi con gli amici e con la famiglia; esse sono come le tre gambe di un tavolino che si bilanciano a vicenda, se adeguatamente coltivate, e giovano all'equilibrio personale e spirituale, nonché all'efficacia ministeriale.(...)

 

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