COMMISSIONE PRESBITERALE ITALIANA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Articoli sul presbitero

20 Maggio 2016

dalla Rivista PRESBYTERI
n. 1 - 2016   Misericordia io voglio e non sacrifici… uno stile pastorale per l'oggi.

di Mons. Francesco Savino,
Anche noi preti, discepoli missionari e guraritori feriti, abbiamo da imparare dal Giubileo della Misericordia.Senza questa dimensione formativa rischiamo una pastorale disincarnata e ripetitiva di gesti se non addiritttura come esercizio di potere.
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dalla Rivista VOCAZIONI
n. 1 - 2010  Ravviva il dono
Identità ministeriale
e pastorale vocazionale
di Rinaldo Fabris, Presidente dell'As­sociazione Biblica Italiana, Udine. Roma
L'invito di Paolo al suo amato discepolo e fedele collaborato­re, Timoteo, nella seconda Lettera: «Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani», sta all'origine del sacramento dell'ordinazione al ministe­ro nella tradizione della Chiesa (2Tm 1,6). Un rimando allo stes­so rito si trova nella prima Lettera a Timoteo, dove si riportano le istruzioni dell'apostolo circa i compiti propri di Timoteo, proposto come modello dei pastori: «Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l'impo­sizione delle mani da parte dei presbìteri» (1Tm 4,14). Il rapporto tra l'imposizione delle mani e il dono di Dio, che viene conferito come dono spirituale permanente, sono gli elementi costitutivi del sacramento dell'ordinazione ministeriale. Questo richiamo al rito dell'ordinazione al ministero si colloca nella cornice delle istruzioni ed esortazioni che l'apostolo invia a Timoteo perché sappia come comportarsi «nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, co­lonna e sostegno della verità» (1Tm 3,15). L'analisi dei testi, nel ri­spettivo contesto, consente di tracciare il profilo ideale del ministro del Vangelo e del pastore, chiamato a prolungare il ruolo dell'apo­stolo Paolo nella Chiesa di Dio.
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N. 2 - 2010 COLLABORATORI DELLA VOSTRA GIOIA
Il ministero della
consolazione: sacramento della RICONCILIAZIONE  e DIREZIONE SPIRITUALE
di Daniele Libanori, Rettore della Chiesa del Gesù in Roma, Roma.
Qui, in particolare, vanno ricordati due documenti: il primo in ordine di tempo è Evangelizzazione e sacramento della Penitenza e dell'Unzione degli infermi, prodotto dall'Episcopato Italiano il 12 luglio del 1974. In esso era ripresa la dottrina di quei sacramenti e venivano proposte alcune linee pastorali che, a nostro giudizio, mantengono la loro validità. Sarebbe molto arricchente, pertanto, riproporne la lettura e lo studio. Il testo, infatti, offre una trattazione ampia, ponendo l'accento sulla necessità di preparare e accompagnare i fedeli nell'esperienza della Misericordia di Dio. A quel documento, pertanto, occorre rimandare sia per la parte dottrinale, sia soprattutto per gli aspetti pastorali.
Il secondo documento è l'Esortazione post-sinodale di Giovanni Paolo II Reconciliatio et poenitentia, del 2 dicembre 1984. In esso si sottolinea il bisogno di riconciliazione avvertito dall'uomo moderno e, nella terza parte, il Pontefice si sofferma sulle indicazioni pastorali atte a promuovere la Penitenza e la Riconciliazione e insiste sull'importanza del dialogo e della catechesi. L'Esortazione termina col richiamo alla prassi del sacramento.
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